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Roland Garros 2021, i favoriti: qualcuno riuscirà ad espugnare il feudo di Nadal?

Mancano ormai pochi giorni al via del Roland Garros, il più importante e prestigioso torneo di tennis sulla terra rossa. Ed anche quest’anno, il favorito numero uno per la vittoria finale non può che essere lui, il re della terra rossa, il più grande tennista di tutti i tempi su questa superficie: Rafael Nadal. Basta scorrere l’albo d’oro della manifestazione per comprendere come Parigi sia “affar suo”: nelle ultime sedici edizioni, lo spagnolo ha trionfato tredici volte.

Le attuali vittorie consecutive dello spagnolo sono ben quattro, un dominio ininterrotto dal 2017 che, considerato anche quanto visto nel recente Masters Series di Roma, potrebbe proseguire. Anche i massimi esperti del settore sono concordi nell’indicare come il maiorchino abbia tutte le carte in regola per centrare il pokerissimo in quel di Parigi.

Djokovic: vincere oggi, avrebbe tutto un altro sapore rispetto al 2016

Puntare su Nadal, quindi, equivale – traslando l’esempio al mondo finanziario – alla scelta di un broker affidabile per fare trading online, in grado di offrire tutto il supporto e la consulenza necessaria per garantire al risparmiatore un’esperienza sicura e trasparente sui mercati finanziari. Se lo spagnolo è il favoritissimo della vigilia, Novak Djokovic, attuale numero uno del Ranking ATP, è certamente l’avversario più quotato per interrompere l’egemonia di Nadal in terra francese.

D’altro canto, Parigi è un torneo nel quale ha avuto storicamente difficoltà ad imporsi, dove è riuscito solo una volta, nel 2016, ad alzare il trofeo al cielo. Quell’anno, però, Nadal era alle prese con gravi problemi fisici, che lo imposero a ritirarsi al terzo turno del torneo francese e a dare forfait anche per Wimbledon. Vincere oggi, quindi, avrebbe tutt’altro sapore: lo spagnolo è tornato quello dei bei tempi, come testimonia anche il terzo posto nella classifica ATP. Ed espugnare il suo feudo, rappresenterebbe una grande impresa per Novak.

Molti dubbi, invece, sulle reali possibilità di vittoria di Dominic Thiem, già finalista a Parigi nel 2018 e 2019, attuale numero quattro del mondo, reduce da un avvio di stagione contrassegnato da problemi fisici e clamorose sconfitte, come quella accusata a Roma contro Lorenzo Sonego. L’austriaco potrebbe essere una mina vagante, ma per quanto visto in terra capitolina, e prim’ancora in quella madrilena, è alquanto complesso ipotizzare un suo trionfo.

Zverev possibile outsider, italiani ambiziosi ma con pochissime chance di vittoria

Molto difficile, inoltre, che possa essere protagonista l’attuale numero due della classifica ATP, Daniil Medvedev, che non hai brillato nei tornei del Grande Slam (nessun successo), e a Parigi non è mai andato oltre il primo turno. La terra rossa, come noto, non è certo la prediletta del giocatore russo, amante delle superfici veloci, che aveva iniziato l’anno agguantando la finale di Melbourne, persa poi al cospetto di Djokovic; inoltre, Medvedev è stato costretto a diverse settimane di stop per aver contratto il covid.

Molto più probabile, invece, che il ruolo di guastafeste possa essere appannaggio di Zverev, reduce dalla vittoria sulla terra rossa di Madrid al termine di una finale appassionante contro il nostro Berrettini, parso più maturo per poter sfatare il tabù parigino, dove non è mai andato oltre i quarti di finale. Lo stesso tennista tedesco, attuale numero sei del ranking ATP, ha dichiarato di poter ben figurare in terra francese, lanciando il guanto di sfida a Rafa Nadal.

E gli italiani? Saranno ben quattro le teste di serie, un evento senza precedenti: Berrettini, Sinner, Sonego e Fognini. Le possibilità che qualcuno di questi, tuttavia, possa ambire alla vittoria finale sono estremamente basse, anche se sognare non costa nulla. Nella prima parte di stagione gli italiani si sono letteralmente innamorati di Sinner, al primo slam da testa di serie, di Sonego, reduce da uno straordinario torneo romano (semifinalista e capace di battere Thiem) e di Berrettini, capace di ottenere la prima finale in un Masters 1000 a Madrid: sperare che perlomeno uno di questi possa giungere nei primi quattro, non è poi così azzardato.

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