Come si calcola il Ranking ATP?
L’era “Open”, nel tennis, è partita ufficialmente nel 1972 quando fu istituita l’Association of Tennis Professionals, conosciuta con l’acronimo di ATP. Il tour nel corso degli anni ha subito modifiche profonde per quanto riguarda tornei e calendari ma, di base, resiste l’idea di un ranking che tiene conto dei risultati degli ultimi 12 mesi.
Si fa spesso confusione quando si parla di ranking ATP, andiamo a capire meglio come vengono assegnati i punti che determinano poi la classifica, aggiornata con cadenza settimanale.
I tornei
Nel 2009 si è passati ad una nuova denominazione dei tornei che, di fatto, indicano la quantità dei punti che viene assegnata al vincitore. Fanno eccezione i tornei del Grande Slam, che restano 4: Australian Open (gennaio), Roland Garros (maggio-giugno), Wimbledon (giugno-luglio) e US Open (settembre). Sono questi, ovviamente, i tornei di maggior importanza (ricordiamo che vengono gestiti dalla ITF e non dalla ATP), mettono in palio 2000 punti per il ranking e sono anche quelli che raccolgono il maggior numero di scommettitori su piattaforme come https://www.scommessetennis.net/.
Detto delle Atp Finals che a fine anno mettono di fronte i migliori 8 giocatori del ranking annuale (la formula consolidata è quella di due gironi da 4, semifinali e finale), ai tornei del Grande Slam seguono i Masters 1000: si tratta di 9 eventi (Indian Wells, Miami, Montecarlo, Madrid, Roma, Montreal/Toronto – si alternano – Cincinnati, Shanghai e Parigi-Bercy) che, appunto, hanno come “bottino” massimo i 1000 punti per il vincitore.
Il circuito ATP si completa poi con 11 tornei “500” (ad oggi sono Rotterdam, Rio de Janeiro, Dubai, Acapulco, Barcellona, Halle, Londra, Amburgo, Washington, Pechino, Tokyo, San Pietroburgo, Vienna e Basilea) e 40 tornei “250”. E’ questo il circuito “maggiore”, mentre un gradino più in basso c’è il circuito Challenger (a sua volta diviso in tornei da 125, 110, 100, 90 e 80) che a sua precede quello dei Futures.
La tabella dei punteggi assegnati a seconda del risultato ottenuto in un determinato torneo potrete consultarla cliccando su questo link. Vale la pena ricordare che vengono assegnati punti anche a chi passa le qualificazioni: è il ranking, ovviamente, a determinare chi ha diritto ad entrare nel tabellone principale di un torneo.
Come viene calcolato il punteggio del ranking ATP?
A questo punto risulta estremamente semplice capire come viene effettivamente calcolato il totale dei punti di un tennista nel ranking ATP. Per ogni giocatore vengono considerati (tenuto sempre presente il riferimento delle ultime 52 settimane) i 4 risultati ottenuti nei tornei del Grande Slam, i punti ottenuti nella ATP Finals nel caso in cui si sia ottenuto il diritto a parteciparvi, i risultati degli 8 tornei “obbligatori” tra i Masters 1000 (solo Montecarlo è ritenuto “opzionale”), più i 6 migliori risultati segnati nel resto dei tornei (ATP 500, 250, Challenger e Future).
Ecco spiegato, quindi, per quale motivo i più forti giocatori del pianeta prediligono tornei “1000” e Grande Slam, ricordando ovviamente anche le differenze enormi dal punto di vista del montepremi. Il concetto di “scalare” i punti anno su anno è di facile comprensione: se un tennista vince Wimbledon, mettendo così in cascina 2000 punti, l’anno successivo non potrà aumentare i punti totali nel ranking ATP, ma soltanto mantenere lo stesso punteggio in caso di nuova vittoria. Dovesse essere eliminato nei turni precedenti, gli verrebbero tolti i 2000 punti dell’anno precedente e assegnati quelli relativi al piazzamento nell’edizione più recente.
Com’è cambiato il Ranking ATP col coronavirus
Non è complicato pensare ai grossi disagi che l’emergenza coronavirus ha causato anche al mondo del tennis. In questo 2020 sono stati tantissimi i tornei cancellati (i casi più clamorosi sono quelli di Wimbledon e di alcuni 1000 come Montecarlo, Madrid e Shanghai), altri sono stati spostati in date inusuali (basti pensare a Roma e al Roland Garros). L’ATP è venuta incontro ai giocatori, ed ha deciso di “cristallizzare” i risultati ottenuti nel 2019: in altre parole, se un giocatore non partecipa all’edizione 2020 di Parigi-Bercy potrà comunque contare ancora sui punti ottenuti nell’edizione 2019. Insomma, si potranno soltanto guadagnare punti (in caso di miglior risultato rispetto all’anno precedente) e non perderne.