Rio 2016: ecco il bilancio delle medaglie olimpiche nel tennis
Ecco un resoconto di quanto accaduto nel tennis alle Olimpiadi Rio 2016. Solo Sock è stato in grado di vincere due medaglie.
A Rio 2016, il tennis ha già emesso per intero tutti i suoi verdetti, con il successo di Murray nel tabellone maschile e quello sorprendente della portoricana Puig che si è imposta in finale sulla tedesca Kerber.
Sono 11 le nazioni che a Rio 2016 hanno conquistato medaglie nel tennis. Tre di queste sono andate agli Stati Uniti e Repubblica Ceca, mentre hanno conquistato una medaglia a testa Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Portorico, Russia, Argentina, Germania, Romania e Svizzera.
Hanno fatto la storia la Puig per Portorico e la coppia di doppio composta da Mergea e Tecau per la Romania, che hanno vinto la prima medaglia in assoluto nel tennis per il proprio paese, entrando di diritto nella storia.
L’americano Jack Sock è stato l’unico ad avere festeggiato a Rio 2016 nel tennis per avere vinto due medaglie, una nel doppio misto in coppia con Bethanie Mattek-Sands, e la medaglia di bronzo vinta insieme al compagno Steve Johnson. Male la campionessa Serena Williams, uscita prematuramente sia nel singolare che nel torneo di doppio e per i francesi Mladenovic, Mahut o Herbert, testa di serie nei tornei di doppio ma fatti fuori nei primi turni.
Venus Williams eguaglia il record di Kitty McKane
Per il maiorchino Rafael Nadal la delusione di essere arrivato ad un passo dal podio, sconfitto dall’argentino Del Potro, ma la gioia della medaglia d’oro nel torneo di doppio vinta con il compagno Lopez. L’unica delle sorelle Williams a gioire è stata Venus, che ha perso la finale nel doppio misto in coppia con Ram, festeggiando però la conquista della medaglia d’argento.
Venus Williams, 36 anni, è stata eliminata dalla Flipkens nel singolare, e nel doppio con la sorella con la quale avevano sempre vinto tutte le loro tre Olimpiadi, eliminata dalla coppia ceca Safarova-Strycova. Con il quinto alloro olimpico, Venus Williams eguaglia il record della britannica Kitty McKane.