Australian Open, la Schiavone ruggisce ma la Ostapenko non fa sconti
Australian Open, Francesca Schiavone saluta Melbourne al suo esordio
Aveva annunciato che sarebbe stata la sua ultima stagione, che si sarebbe trasferita negli Stati Uniti per far crescere qualche giovane talento. Invece la Schiavone, genio e sregolatezza, ha cambiato a sorpresa i programmi che aveva preannunciato. La regina di Parigi 2010, apre il programma degli Australian Open sulla Rod Laver Arena, all’una di notte italiana. Un segno di grande rispetto per lei che a Melbourne è presente per la diciassettesima volta.
La Leonessa ha affrontato l’ultima vincitrice del Roland Garros Jelena Ostapenko, di 17 anni più giovane. Francesca Schiavone ha provato a giocare il suo tennis, variando i suoi colpi e cercando ogni genere di sorpresa, ma per quanto la lettone alla fine abbia anche concesso qualcosa, la superiore forza dei colpi, alla fine è venuta fuori vincendo per 6-1,6-4. La Ostapenko vince il primo set nettamente scappando via con un 6-1 in 23 minuti di gioco.
La Schiavone riparte forte nel secondo set, grazie alla fallosità della lettone, riuscendo a scappare avanti fino al 4-1. Da lì in poi però la Ostapneko ritorna a piazzare la palla in campo. E da quel momento, c’è stato poco da fare per l’italiana. La Leonessa si è così arresa al rientro dell’avversaria, che col pariziale di 5 giochi a 0 ha chiuso il suo primo turno. A difendere i colori per il tennis femminile italiano, resta la sola Camila Giorgi, impegnata domani contro la qualificata russa Anna Kalinskaja.
Australian Open, subito fuori Venus e la Stephens
La prima giornata del torneo australiano ha già fatto vittime illustri, il più clamoroso di tutti è la sconfitta di Venus Williams, battuta in un’ora e 53 minuti da Belinda Benic per 6-3, 7-5. Sconfitta per certi versi storica infatti la statunitense e tra la più presente di sempre in questo torneo con18 partecipazioni contro le 17 di sua sorella Serena in coppia con l’azzurra Francesca Schiavone. L’età da una parte 37 anni e mezzo per Venus e l’eccellente stato di salute della Bencic, hanno decretato la sconfitta. Troppo alto il ritmo infernale della Bencic, strepitosa per tenuta mentale e solida come una roccia in tutti i punti cruciali del match.